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Non troverai mai qui tutte le risposte a tutte le tue domande, ma questo e un buon posto per cominciare. Sicuramente tu hai altre domande da farmi, usa il modulo di contatto e ti risponderò con molto piacere.
Che cos’è il sostegno psicologico?
Il sostegno psicologico è un percorso condotto da uno psicologo, rivolto a persone che vivono un momento di disagio o crisi personale con l’obiettivo di raggiungere uno stato di benessere. Lo psicologo utilizzando i punti di forza dell’individuo consente l’emergere delle risorse idonee alla risoluzione delle problematiche incontrate.
Qual è la differenza tra psicologo, psichiatra e neurologo?
Lo psicologo svolge attività di prevenzione, sostegno, diagnosi, abilitazione e riabilitazione in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo e alla comunità. È laureato alla facoltà di psicologia e iscritto all’albo dell’ordine degli psicologi; non può prescrivere farmaci.
Lo psichiatra è un medico laureato alla facoltà di Medicina e Chirurgia con specializzazione in psichiatria. La psichiatria è la branca della medicina che si occupa dello dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici. Lo psichiatra può prescrivere farmaci generici e/o psicofarmaci.
Il neurologo è un medico laureato alla facoltà di Medicina e Chirurgia con specializzazione in neurologia. La neurologia è quella branca della medicina che studia il sistema nervoso centrale e periferico. Ci si rivolge al neurologo per la cura di malattie molto diverse tra loro: cefalee ed emicranie, demenze senili, dislessia, Alzheimer, ictus cerebrali, ecc.
Quando può essere utile contattare uno psicologo?
Lo Psicologo può intervenire efficacemente in molte situazioni: può trattare disturbi d’ansia e di depressione, offrire sostegno alla genitorialità, all’elaborazione del lutto; può intervenire in caso di disagio scolastico e lavorativo. In generale è utile iniziare un percorso terapeutico quando facciamo fatica a concentrarci o a lavorare e quando il disagio che proviamo interferisce nella nostra vita di relazione.
Quanto costa una psicoterapia?
Le tariffe dello Psicologo variano a seconda del professionista e del tipo di intervento richiesto. Le tariffe relative alle diverse prestazioni sono indicate nel Tariffario degli Psicologi del Piemonte ma non sono vincolanti per il professionista. Tendenzialmente il compenso si aggira tra i 50 e i 90 euro a seduta.
Come posso accertarmi che il mio psicologo è persona di fiducia?
È possibile verificare che lo psicologo a cui ci si rivolge sia iscritto nell’albo nazionale presente sul sito dell’Ordine Nazionale degli Psicologi e sui siti degli Ordini regionali degli Psicologi.
Quanto durerà il percorso?
Non è possibile stabilire a priori quanto durerà il percorso, dipende ovviamente dalla complessità della problematica affrontata e dalle caratteristiche individuali, in ogni caso il cambiamento è graduale nel tempo.
Alcune consulenze richiedono poche sedute, si tratta in genere di situazioni in cui una persona si trova a vivere un momento di incertezza ma fondamentalmente percepisce la propria vita positivamente, altre situazioni richiedono percorsi più lunghi perché al contrario la persona percepisce un disagio per cui occorre far emergere le risorse che la persona possiede ma di cui non ne immagina la disponibilità.
Le fatture per le sedute sono detraibili?
In quanto professionista sanitario, lo psicologo emette fatture che possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi, ma dal 01/01/2020 soltanto le fatture saldate con pagamento tracciabile (bonifici, carte di credito, bancomat) potranno essere portate in detrazione.
La famiglia e le questioni connesse
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La coppia e le questioni connesse
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Qual è l'obiettivo della terapia di coppia?
L’obiettivo di una terapia di coppia è di trasformare la relazione pervenendo a una situazione di maggiore equilibrio e maggiore serenità, a cui si perviene fornendo ai partner una chiave di lettura diversa dei comportamenti propri e del partner specialmente quelli che si attivano nei momenti di conflitto. Si è osservato che le coppie che “funzionano” sono quelle che hanno imparato a gestire i conflitti, e a tollerare i momenti di lontananza emotiva che inevitabilmente emergono in un rapporto d’amore.